Singspiel in due atti di
Wolfgang Amadeus Mozart
libretto di Emanuel Schikaneder
Personaggi e interpreti:
Sarastro
Antonino Arcilesi*
Giovanni Augelli* (14,20, 22)
Tamino
Samuele Di Leo*
Yiyan Gong* (14,20, 22)
Oratore/Primo sacerdote
Luca Romano
Secondo sacerdote/Primo armigero
Gianluca Moro
Regina della Notte
Martina Saviano*
Sona Gogyan* (14,20, 22)
Pamina
Gabriella Ingenito*
Ilaria Monteverdi* (14,20, 22)
Prima dama
Gesua Gallifoco
Seconda dama
Silvia Caliò
Terza dama
Alena Sautier
Tre geni
Arianna Russo
Vittoria Trapasso
Eliana Uscidda
Denise Colla
Michela Gorini
Lucilla Romano
(Solisti del Coro di voci bianche
del Teatro Carlo Felice)
Una vecchia (Papagena)
Giada Venturini*
Eleonora Marras* (14,20, 22)
Papageno
Ernesto de Nittis*
Willingerd Giménez* (14,20, 22)
Monostatos
Davide Zaccherini*
Timóteo Bene Júnior* (14,20, 22)
Secondo armigero
Davide Canepa
Tre schiavi
Thomas Angarola
Federico Benvenuto
Stefano Pavone
*Solisti dell’Accademia di alto perfezionamento e inserimento professionale dell’Opera Carlo Felice Genova diretta da Francesco Meli
Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova
Orchestra, Coro, Coro di voci bianche e tecnici dell’Opera Carlo Felice Genova
Maestro del Coro
Claudio Marino Moretti
Maestro del Coro di voci bianche
Gino Tanasini
Maestro concertatore e direttore
Giancarlo Andretta
Regia
Daniele Abbado
Regista collaboratore
Boris Stetka
Scene
Lele Luzzati
Costumi
Santuzza Calì
Coreografie
DEOS
Luci
Luciano Novelli
Die Zauberflöte (Il flauto magico), composto nel 1790, è il secondo Singspiel del catalogo mozartiano dopo Il ratto dal serraglio, del 1780. La proposta di comporre questo titolo venne dal cantante e impresario viennese Emanuel Schikaneder, anche autore del libretto. Sebbene la trama fosse stata elaborata originariamente a partire dalla novella Lulu oder die Zauberflöte di Wieland, diverse e consistenti furono le modifiche fatte dal librettista, che raccolse numerose altre influenze letterarie, filosofiche e spirituali. Schikaneder si ispirò insieme a Mozart, suo confratello massone, a diversi rituali propri della Massoneria, accentuando per esempio la polarizzazione tra Bene (impersonato da Sarastro, gran Sacerdote del Regno della Saggezza) e Male (Astrifiammante, la Regina della notte). Il sottotesto di matrice massonica-orientale diventa fondamentale, tanto da rendere la vicenda un vero e proprio percorso iniziatico del protagonista Tamino verso i valori della bellezza e della sapienza. La prima rappresentazione, diretta da Mozart stesso, si tenne al Theater auf der Wieden il 30 settembre 1791, fu un grande successo che portò presto a numerose riprese. Il flauto magico riassume tutti i più significativi aspetti dell’opera del Settecento, sia sul piano stilistico sia sul piano formale. Per questo e per la cifra sperimentale e innovativa, l’opera si affermò presto come uno dei più influenti lavori mozartiani, in particolare per quanto riguarda gli sviluppi dell’opera romantica tedesca.
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