CHARLES IVES
Two little flowers
To Edith
Songs My Mother Taught Me
The Children’s Hour
Memories A-B
per voce e pianoforte
Sunrise
per voce, violino e pianoforte
MORTON FELDMAN
Voice, violin and piano
Only per voce sola
JOHN CAGE
In a Landscape
per pianoforte
The Wonderful Widow of Eighteen Spring
per voce e pianoforte
CHARLES IVES
Sentimental Ballads
per voce e pianoforte
Violino
Giovanni Battista Fabris
Mezzosoprano
Manuela Custer
Pianoforte
Claudio Marino Moretti
La tradizione musicale statunitense vanta un ricco patrimonio nell’ambito della canzone, diversi compositori durante il ‘900 hanno sperimentato questo genere, spaziando tra repertorio poetico americano ed europeo e tra i più vari riferimenti musicali. Charles Ives è stato un saldo punto di riferimento, avendo composto nei suoi anni di attività tra il 1890 e il 1930, un corpus di circa centocinquanta Songs e contribuendo ad instaurare un repertorio statunitense indipendente. Il suo stile spicca perché capace di rielaborare materiali eterogenei attraverso una scrittura eclettica e sorprendente, così le sue canzoni si rifanno a testi di autori vari, affrontando i temi più diversi. Un elemento ricorrente è il tema della famiglia, le figlie sono spesso state fonte di ispirazione musicale e poetica per Ives, che ha talvolta scritto anche i testi insieme alla moglie Harmony. Nel 1922 Ives pubblicò la raccolta 114 Songs, mentre la raccolta Sentimental Ballads, pubblicata a parte, contiene alcune delle prime 114 canzoni più altri titoli composti in un altro momento. Sunrise, per voce, violino e pianoforte, è stata composta nel 1926; qui il compositore propone una sonorità singolare, nella quale il dialogo tra voce e pianoforte è amplificato dall’introduzione del violino.
La produzione di Ives, nei diversi generi da lui affrontati, fu di fondamentale ispirazione per i compositori della generazione successiva, tra i quali Morton Feldman e John Cage. Entrambi ebbero modo di affermare un linguaggio proprio sulla base della sperimentazione di Ives e, naturalmente, raccogliendo le influenze delle avanguardie europee. In particolare, la ricerca di Feldman si orienta verso un minimalismo quasi astratto. Only, per voce sola, è una canzone composta nel 1947 su testo di Rainer Maria Rilke, nella quale il compositore si propone di riempire lo spazio sonoro con il solo utilizzo della voce e quindi senza accompagnamento; il testo tratta il tema della morte con nostalgia eterea. L’approccio personale di Feldman emerge anche in Voice, Violin and Piano, del 1976, dove la voce – non è presente un testo cantato – viene trattata come strumento ‘puro’ creando con il violino e il pianoforte un gioco di risonanze di grande suggestione. Il percorso artistico di Cage si distingue in particolare per lo sperimentalismo. In a Landscape, per pianoforte, è un brano composto nel 1948 e ispirato alla linearità delle Gymnopédies di Eric Satie, il compositore dipinge un vero e proprio paesaggio sonoro interiore, in cui il pedale di risonanza determina un alternarsi di vuoti e densità. In The Wonderful Widow of Eighteen Springs, per voce e pianoforte, accanto alla pulita linea vocale il pianoforte viene impiegato come percussione, secondo un processo di ‘stravolgimento’ delle aspettative dell’ascoltatore e di ricerca timbrica alternativa (in un certo senso, come avviene nei più celebri brani per ‘pianoforte preparato’).
Ludovica Gelpi