JOHANNES BRAHMS
Ein deutsches Requiem op. 45
(versione Londra)
Soprano
Sofia Pezzi
Baritono
Tiziano Tassi
Pianoforte
Antonella Poli, Patrizia Priarone
Direttore
Claudio Marino Moretti
Coro dell’Opera Carlo Felice Genova
Ein deutsche Requiem (Un requiem tedesco) è uno dei primi grandi lavori sinfonici realizzati da Brahms. Il compositore iniziò a comporre il Requiem – per soprano, baritono, coro e orchestra – nel 1865, dopo aver perso la madre, e sin dal principio impostò il suo lavoro con l’intento di creare una versione personale, di ampio respiro e di matrice luterana della messa da requiem. Nel corso degli anni seguenti Brahms realizzò via via le sette sezioni di cui il Requiem si costituisce (già nel ’67 a Vienna vennero eseguite le prime tre, mentre ulteriori esecuzioni parziali ebbero luogo a Brema e a Zurigo nel ’68). La prima esecuzione completa si tenne a Lipsia il 18 febbraio 1869 con l’Orchestra e il Coro della Gewandhaus di Lipsia, Emilie Bellingrath-Wagner e Franz Krükl diretti da Carl Reinecke, il successo fu immediato e presto il brano venne ripreso in tutta Europa. L’anno seguente, in occasione di una prima esecuzione londinese in una residenza privata, Brahms riarrangiò il suo Requiem realizzandone una nuova versione senza orchestra e con pianoforte a quattro mani per i pianisti Kate Loder e Philip Cipriani Potter (oggi nota come “versione Londra”).
Uno dei tratti stilistici più affascinanti del Requiem tedesco è la ripresa di diverse forme musicali della tradizione classica, evocate ed intrecciate all’interno di una struttura imponente e solida. La grande espressività melodica, timbrica e ritmica, e l’alternanza tra tonalità maggiori e minori mettono ben in luce quanto espresso dai testi tratti sia dal Nuovo sia dall’Antico Testamento e adattati da Brahms stesso in una composizione unica. Benché il compositore fosse nella sua prima fase creativa dedicata principalmente alla musica per pianoforte e alla musica da camera, il Requiem raggiunge un sorprendente livello di complessità musicale e traduce con forza l’identità culturale protestante e il contenuto spirituale dei testi fondato sul contrasto tra sofferenza terrena, speranza nella fede e beatitudine celeste.
Ludovica Gelpi