WOLFGANG AMADEUS MOZART
Ouverture da Le nozze di Figaro K 492
Ouverture da Don Giovanni K 527
Ouverture da Così fan tutte K 588
NICCOLÒ PAGANINI
Concerto n. 1 in re maggiore op. 6
Violino
Giuseppe Gibboni
(vincitore 56° Premio Paganini)
Direttore
Donato Renzetti
Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova
A Bridge of Music è un progetto culturale internazionale ideato dal Sovrintendente dell’Opera Carlo Felice Genova Claudio Orazi nel 2016, con lo scopo di valorizzare la musica quale volano della diplomazia culturale tra l’Italia e gli Stati Uniti. Nel 2025 ricorrerà il bicentenario dell’esecuzione della prima opera lirica italiana degli Stati Uniti (Il barbiere di Siviglia, novembre 1825). In vista delle celebrazioni per tale significativo appuntamento, con la curatela scientifica di Francesco Zimei e di Giuseppe Gerbino, e dopo il successo della programmazione dedicata del 2023, l’Opera Carlo Felice propone una tournée 2024 che si è inaugura a Genova il 25 settembre con un concerto diretto da Davide Massiglia su musiche di Mario Castelnuovo-Tedesco, Ottorino Respighi e Felix Mendelssohn, per proseguire attraverso un ponte ideale fino a New York, dove Donato Renzetti – direttore emerito del Teatro –, l’Orchestra dell’Opera Carlo Felice e il violinista Giuseppe Gibboni sono protagonisti del concerto dedicato a Lorenzo Da Ponte e a Niccolò Paganini.
Il programma musicale si apre con le tre ouvertures della celebre “Trilogia italiana” di Wolfgang Amadeus Mozart, costituita da Le nozze di Figaro (1786), Don Giovanni (1787) e Così fan tutte (1790), su libretti di Lorenzo Da Ponte. La trilogia appartiene alla piena maturità del compositore, e rappresenta un momento altissimo della storia dell’opera buffa, sia sul piano musicale sia su quello librettistico/letterario e drammaturgico. Le ouvertures raccolgono sia il genio teatrale di Mozart sia quello sinfonico, comprovato grazie all’intensa attività nella composizione di sinfonie – delle quali in quegli stessi anni componeva alcune tra le sue più celebri e compiute. Uno degli aspetti più affascinanti delle tre opere è l’incredibile sinergia tra Mozart e Da Ponte, che in questo connubio raggiunsero vette espressive inedite. Da Ponte si sarebbe legato in seguito alla cultura statunitense, trasferendosi a New York nel 1805 e iniziando un’intensa attività sia come artista sia come impresario e promotore dell’opera italiana negli States – non solo il suo lavoro ispirò la realizzazione della prima stagione d’opera italiana a New York, apertasi con Il barbiere di Siviglia del 1825, ma compose anche il pastiche L’Ape musicale, che vide la sua prima rappresentazione al Park Theatre nel 1830. Da Ponte contribuì enormemente a stabilire quel profondo legame artistico e culturale tra Italia e Stati Uniti che nei secoli a venire si sarebbe sempre di più rafforzato.
In chiusura, si esegue il Concerto n. 1 in re maggiore di Niccolò Paganini, composto tra il 1815 e il 1816 ed eseguito per la prima volta al Teatro Sant’Agostino di Genova. Il Concerto è uno dei più emblematici lavori del compositore, punto di unione tra un talento melodico innato e l’altissima qualità dei ricami virtuosistici dedicati allo strumento che si lega indissolubilmente al nome di Paganini: il violino. L’Allegro iniziale esalta le sfumature dello strumento solista attraverso il contrasto tra il vigore del primo tema marziale e la dolcezza del secondo tema, più lirico. Nel secondo movimento, Adagio, si coglie l’ispirazione al mondo del melodramma italiano con un tema fortemente espressivo che si alterna in tonalità minore e maggiore. Il Rondò finale è il momento di più alto virtuosismo, con il carattere brillante e vivace del tema e l’altissimo livello esecutivo richiesto negli episodi solistici in un turbinio di registri acuti, armonie complesse, scale e arpeggi vertiginosi.