LEONARD BERNSTEIN
Warm-up
da Mass
(adattamento di Gino Tanasini)
GEORG FRIEDRICH HÄNDEL
Lascia ch’io pianga
da Rinaldo
(adattamento di Gino Tanasini)
STEPHEN HATFIELD
Las Amarillas
GIACOMO PUCCINI
Coro a bocca chiusa
da Madama Butterfly
(adattamento di Gino Tanasini)
HENRY PURCELL
Strike the viol
da Ode for the Birthday of Queen Mary
(adattamento di Gino Tanasini)
GIACOMO PUCCINI
O mio babbino caro
da Gianni Schicchi
(adattamento di Gino Tanasini)
GIACOMO PUCCINI
Gira, balza
da Le Villi
(adattamento di Gino Tanasini)
MAURO ZUCCANTE
Il giovane Trittico
THOMAS JUNEAU
Scarboroug Fair
VIRGILIO SAVONA, LUIGI CICHELLERO, GIOVANNI GIACOBETTI
Però mi vuole bene
(adattamento di Enrico Grillotti)
GIROLAMO FRESCOBALDI
Se l’aura spira
dal Primo libro d’Arie Musicali
(adattamento di Gino Tanasini)
BENJAMIN BRITTEN
Now, until the break of day
da A Midsummer Night’s Dream
FREDDIE MERCURY
Bohemian Rhapsody
(adattamento di Enrico Grillotti)
Direttore
Gino Tanasini
Pianoforte
Enrico Grillotti
Coro di voci bianche dell’Opera Carlo Felice Genova
In collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio
I brani proposti dal programma si snodano lungo un percorso che conduce in una sorta di viaggio tra la letteratura musicale teatrale di tempi diversi, non trascurando di soffermarsi con particolare riguardo su lavori di Giacomo Puccini di cui ricorre il centenario della morte (29 novembre 1924).
Warm-up di Leonard Bernstein è tratto dall’opera Mass, che fu eseguita per la prima volta nel luglio del 1973 al Konzerthaus di Vienna, e potrebbe essere definita una messa laica che si interroga sul problema di Dio nella società contemporanea. Il brano sostanzialmente è un canone generato da una melodia sincopata che evoca il rincorrersi di rintocchi di campane che sfociano poi in un liberatorio Alleluja.
L’aria Lascia ch’io pianga è una dei brani più conosciuti di Georg Friedrich Händel ed è tratta dall’opera il Rinaldo del 1711 (anche se il materiale melodico era già stato usato dal compositore in lavori precedenti). L’azione teatrale è collocata al tempo della prima crociata e si svolge in Terra Santa. Almirena – figlia di Goffredo di Buglione comandante dei cristiani e promessa sposa del campione Rinaldo – viene catturata e tenuta prigioniera dal re saraceno Argante: nel giardino del palazzo regale piange con disperazione la sua condizione di prigioniera. Nel concerto viene proposto un adattamento per coro.
Las Amarillas è un fresco canto popolare messicano arrangiato per coro dal compositore canadese Stephen Hatfield. In un complesso e frizzante intreccio ritmico si intrecciano melodie che cantano di farfalle, fiori, amori.
Il Coro a bocca chiusa da Madama Butterfly (1904) è il primo brano di Puccini in programma: un tuffo nella magia crepuscolare dell’attesa pensando ai palpiti di Cio Cio San che attende Pinkerton.
Segue un ulteriore salto nel tempo e nello spazio grazie all’esecuzione di Strike the viol che il compositore inglese Henry Purcell (1659-1695) inserì tra i brani componenti dell’ode intitolata Come, ye sons of arts e scritta per il compleanno della regina Mary nel 1694. I testo è un invito al risveglio degli strumenti musicali chiamati ad unirsi nell’onorare la sovrana.
Si ritorna ad un altro evergreen pucciniano: O mio babbino caro che ripropone (in versione corale) una delle arie più amate del lucchese e inserita nell’opera Gianni Schicchi (1918). Anche se si tratta di un’opera sostanzialmente comica, nelle pieghe della trama si sviluppano situazioni malinconiche, infatti, l’aria viene cantata dal personaggio di Lauretta che, rivolgendosi al padre (Gianni Schicchi) quando lo scontro tra quest’ultimo e la famiglia Donati giunge a un punto tale da mettere a rischio la sua storia d’amore con Rinuccio Donati. Sempre di Puccini è il brano successivo. Gira, balza! è un vorticoso coro tratto dalla prima opera-balletto scritta dal compositore toscano Le Villi (1884). È una storia di amore e tradimento ispirata a nordiche leggende popolari in cui agiscono gruppi di spiriti stregati, Le Villi appunto.
Prosegue ancora l’omaggio a Puccini con il brano Il giovane trittico in cui il compositore Mauro Zuccante adatta alcuni temi lirici tratti dal Trittico, ovvero le tre opere Il Tabarro, Suor Angelica, Gianni Schicchi.
Di Thomas Juneau è invece la versione corale a tre voci dell’antica e famosa canzone medievale Scarboroug Fair che evoca atmosfere celtiche.
A seguire il brano sardonico e intriso di “humor nero” Però mi vuole bene portato al successo dal Quartetto Cetra negli anni ’60.
Ancora un salto a ritroso nel tempo ci trasporta nella polifonia tardo rinascimentale del compositore Gerolamo Frescobaldi (1583-1643): Se l’aura spira racconta di ninfe giocose collocate in un ambiente arcadico e incontaminato. L’invenzione melodica del genio ferrarese.
Il programma volge al termine con il coro finale tratto dall’opera n. 60 di Benjamin Britten che musica la celebre commedia di Shakespeare A Midsummer Night’s Dream. Dopo un incredibile intreccio di fatti, innamoramenti, inganni, litigi ed incantesimi, il popolo delle fate e degli elfi, nel coro Now, until the break of day invita tutti a ritornare nel calore delle proprie case e riposare.
Per finire un’esplosione rock, seppure contaminata dallo spirito del teatro d’opera, con l’esecuzione della conosciutissima Bohemian Rhapsody che Freddie Mercury scrisse nel 1975 per il suo gruppo Queen impegnato ad incidere l’album A Night at the Opera.
Gino Tanasini