ME 16/04/2025

Turno L

Ore 20:00 Biglietti non più disponibili
DO 13/04/2025

Turno C

Ore 15:00 Biglietti non più disponibili
ME 09/04/2025

Turno B

Ore 20:00 Biglietti non più disponibili
DO 06/04/2025 (Prima)

Turno A

Ore 20:00 Biglietti non più disponibili
Dove:
Teatro Carlo Felice

 

 

Durata:
Primo atto 45 minuti
Intervallo 20 minuti
Secondo atto 40 minuti
Intervallo 20 minuti
Terzo atto 60 minuti

Durata complessiva 3 ore e 5 minuti

 

La Direzione del Teatro comunica che la recita dell’opera “Die Liebe der Danae” di domenica 6 aprile 2025 viene annullata in quanto, a causa dello sciopero proclamato dalle sigle sindacali SLC-CGIL e SNATER, non potrà essere assicurato il buon andamento dello spettacolo, nonostante l’eccellente prova generale svoltasi ieri sera che ha confermato la straordinaria professionalità dei lavoratori presenti. La biglietteria del Teatro è già al lavoro per contattare gli abbonati e quanti hanno acquistato i biglietti per essere accolti nelle successive recite dell’opera previste per mercoledì 9 aprile (ore 20.00), domenica 13 aprile (ore 15.00) e mercoledì 16 aprile (ore 20.00). Per quanti non vorranno avvalersi di tale opportunità è previsto il rimborso del rateo di abbonamento o del biglietto. Per ogni necessità e informazione i nostri Uffici di Biglietteria sono attivi ai numeri: 010 5381 432/424/399/337/226/338 e alla mail: biglietteria@carlofelice.it

 

 

Die Liebe der Danae

Maestro concertatore e direttore Michael Zlabinger, regia di Laurence Dale

Mitologia gaia in tre atti di Richard Strauss, libretto di Joseph Gregor

Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova

Prima rappresentazione italiana della versione originale
con complessi artistici italiani

Personaggi e interpreti:

Jupiter
Scott Hendricks

Merkur
Timothy Oliver

Pollux
Tuomas Katajala

Danae
Angela Meade

Xanthe
Valentina Farcas

Midas
John Matthew Myers

Erste König
Albert Memeti

Zweite König
Eamonn Mulhall

Dritte König
Nicolas Legoux

Vierte König
John Paul Huckle

Semele
Anna Graf

Europa
Agnieszka Adamczak

Alkmene
Hagar Sharvit

Leda
Valentina Stadler

Vier Wächter
Domenico Apollonio
Bernardo Pellegrini/Davide Canepa
(13, 16)
Luca Romano
Andrea Scannerini

Eine Stimme
Valeria Saladino

Maestro concertatore e direttore
Michael Zlabinger

Regia
Laurence Dale

Scene e costumi
Gary McCann

Luci
John Bishop

Coreografo e regista collaboratore
Carmine De Amicis

Costumista collaboratore
Gabriella Ingram

Orchestra, Coro e Tecnici dell’Opera Carlo Felice Genova
Maestro del Coro Claudio Marino Moretti
Balletto Fondazione Formazione Danza e Spettacolo “For Dance” ETS

Danzatori
Daniele BraccialeLuca Cappai
Simone CristoforiGiuseppe Sanniu

Mimi
Erika MelliRoberto Pierantoni

Mimo acrobata
Davide Riminucci

Direttore allestimenti scenici
Luciano Novelli

Direttore musicale di palcoscenico
Simone Ori

Maestri di sala
Sirio Restani, Antonella Poli

Maestri di palcoscenico
Andrea Gastaldo, Anna Maria Pascarella

altro Maestro del Coro
Patrizia Priarone

Maestro alle luci
Luca Salin

Maestro ai sopratitoli
Simone Giusto

Responsabile archivio musicale
Simone Brizio

Direttore di scena
Alessandro Pastorino

Vice Direttore di scena
Sumireko Inui

Responsabile movimentazione consolle
Andrea Musenich

Caporeparto macchinisti
Gianni Cois

Caporeparto elettricisti/cabina luci
Marco Gerli

Caporeparto attrezzisti
Tiziano Baradel

Caporeparto audio/video
Walter Ivaldi

Caporeparto sartoria, calzoleria, trucco e parrucche
Elena Pirino

Coordinatore trucco e parrucco
Raul Ivaldi

Assistente alla regia
Lydia Rotter

Assistente alle scene
Gloria Bolchini

Scene, attrezzeria e costumi
Fondazione Teatro Carlo Felice

Attrezzeria
E. Rancati

Calzature
Epoca

Parrucche
Audello Teatro

Sopratitoli a cura di
Enrica Apparuti

L’opera in breve
di Ludovica Gelpi

Die Liebe der Danae (L’amore di Danae) è l’ultimo grande lavoro realizzato da Richard Strauss. La composizione iniziò sul finire degli anni Trenta, Strauss lavorò insieme al librettista Joseph Gregor il quale adattò una bozza di libretto già realizzata sempre per Strauss da Hugo von Hofmannsthal nel 1920, dal titolo Danae, o il matrimonio di convenienza. Si trattava di una mitologia gaia in tre atti. Com’è noto, già in passato il compositore si era ispirato al mondo dell’Antica Grecia, basta citare i noti esempi di titoli come Elektra e Die ägyptische Helena, date le contingenze storiche sorprende invece la scelta del genere comico. In quel periodo l’ascesa del nazismo aveva profondamente scosso Strauss, il quale assisteva ai profondi sconvolgimenti socio-politici e culturali della sua amata Germania, per lui ormai irriconoscibile. Die Liebe der Danae fu compiuta nel giugno del 1940. La prima rappresentazione si sarebbe dovuta tenere al Festival di Salisburgo nell’agosto del 1944, ma solo poche settimane prima, a causa del tentato omicidio di Hitler, Goebbels fece chiudere tutti i teatri. Venne concessa in via eccezionale una prova generale a porte chiuse, alla presenza di un numero ridotto di ospiti tra cui il compositore e con la direzione di Clemens Krauss. Strauss augurò a sé, ai musicisti e agli interpreti di poter portare di nuovo in scena Danae in tempi migliori, purtroppo tale speranza non si avverò, il compositore morì nel 1949. Danae sarebbe stata finalmente presentata al grande pubblico solo tre anni più tardi, di nuovo al Festival di Salisburgo e con la direzione di Krauss, il 14 agosto 1952.
La storia si snoda principalmente attorno ai tre protagonisti: Danae, figlia dell’indebitato Re Polluce, misteriosamente affascinata dal sogno di una pioggia d’oro che la ricopre e riempie di gioia, Jupiter, ossessionato dall’idea di conquistare la ragazza, e Midas, in passato modesto pastore di asini ed ora trasportato in un mondo di palazzi splendenti e poteri soprannaturali secondo i piani di Jupiter. Nessuno dei tre ha una connotazione comica, sono per lo più Polluce, i quattro re e le quattro regine a creare una cornice buffa. Il personaggio di Danae, profondamente lirico, si caratterizza per l’enigma che i suoi sentimenti rappresentano (Nel profondo dell’anima, / inaccessibile, / enigma per il dio, / enigma per l’uomo / sta l’amore di Danae). Jupiter è insolitamente sfaccettato sul piano psicologico, prepotente e irascibile, desideroso di conquistare Danae, ma anche sinceramente innamorato e, in particolare nel terzo atto, vulnerabile. Midas è il più “classico” personaggio operistico, il tenore innamorato, dapprima in balìa della volontà di Jupiter e poi pronto a sfidare il dio e a perdere il suo potere per rimanere insieme all’amata Danae. Lo svolgimento drammaturgico è singolare in quanto inizialmente l’opera doveva concludersi con i primi due atti. Sul finire del secondo, Danae deve scegliere tra l’amore sincero di Midas e le promesse di ricchezza fattegli da Jupiter. Il climax di tensione si scioglie quando lei pronuncia il nome di Midas, e la trama è di per sé risolta. Il terzo atto è uno spazio drammaturgico e musicale inaspettato, eppure luogo di una riflessione fondamentale nell’economia del tutto. Jupiter cerca un ultimo contatto con Danae, assume le sembianze di un viandante e la visita nella capanna dove lei e Midas vivono in povertà. Quando Danae, nonostante tutto, si dichiara sempre innamorata di Midas, Jupiter rinuncia per sempre a lei e la benedice. Questo finale ha un impatto di grande significato sia per la caratterizzazione del personaggio di Jupiter sia per il modo in cui vengono trattati i temi di amore e povertà, non tipici del racconto mitologico quanto invece di una parabola di ispirazione cristiana.
La scrittura di Strauss racchiude con estrema efficacia l’espressione del proprio percorso artistico e quindi l’estetica di quella cultura tedesca che sembrava oramai perduta. Non esiste riferimento alle avanguardie novecentesche che si erano già ampiamente sviluppate nell’Europa degli anni Venti e Trenta. Impasti sonori ricchi, linee e trame articolate, splendenti e dorate come la pioggia che Danae si vede cadere addosso in sogno, si uniscono nella portata evocativa tipica della musica di Strauss, la «sensuale materialità» che la contraddistingue. Indissolubile è il legame del compositore con quella temperie culturale squisitamente tedesca e tardo-ottocentesca dalla quale qui sembra congedarsi, sul finire del proprio tempo, con uno slancio di intensissima vitalità. Una luminosa celebrazione del senso della fine.

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