Musiche di Maurizio Fabrizio
I luoghi dell’anima
per violino e orchestra
Il mondo di Federico
per orchestra
Everyman
per mezzosoprano, tenore e orchestra
Storie di tutti i giorni
per orchestra
Strano è il mio destino
per orchestra
Alla luce del sole
per mezzosoprano e orchestra
Sarà quel che sarà
per orchestra
Schiavo d’amore
per orchestra
Acquarello
per orchestra
È la mia vita
per tenore e orchestra
Almeno tu nell’universo
per orchestra
I migliori anni della nostra vita
per orchestra
Mezzosoprano
Caterina Piva
Tenore
Francesco Pio Galasso
Violino
Giovanni Battista Fabris
Direttore
Donato Renzetti
Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova
I luoghi dell’anima, divertimento per violino e orchestrae Il mondo di Federico, piccola suite per orchestra, sono due brani orchestrali dall’album Classique, realizzato da Maurizio Fabrizio con l’Orchestra Filarmonica Gioachino Rossini diretta da Donato Renzetti, e pubblicato nel settembre del 2023. L’album raccoglie composizioni strumentali ispirate al sinfonismo classico e canzoni dove lo stesso Fabrizio è interprete vocale, accompagnato dall’orchestra. Sia I luoghi dell’anima sia Il mondo di Federico accolgono suggestioni varie, dalla classica alla tradizione italiana della musica per cinema e naturalmente dal mondo della canzone. I brani si caratterizzano per la ricca varietà di linguaggi e per il melodismo travolgente.
Everyman – del quale il programma prevede una selezione di brani – è un morality play per soli, voci recitanti, coro e orchestra, eseguito per la prima volta al Duomo di Milano nel giugno 2010 con interpreti Angelo Branduardi, Mango e Laura Valente. Attraverso l’introduzione e i quattro quadri (Introduzione – Domande sull’ origine del mondo e dell’uomo; Discesa – Da quando abita il mondo, l’uomo vive in sé un contrasto tra ideali e realtà; Guerra – Prodotto tipicamente umano, “padre di tutto” secondo Eraclito; Esilio – Condizione e impressione profonda e diffusa tra gli uomini di tutti i tempi e di ogni continente. Amore – Risorsa che aumenta le capacità umane e motore costruttivo della storia). Il libretto di Walter Tortoreto racconta la difficile esistenza dell’uomo nel mondo contemporaneo, fatto di incertezze. Ispirato alla concezione del «mondo come tribù» del sociologo McLuhan, il percorso guarda oltre i limiti della storia dell’Occidente, e cerca nella parabola di ciascuno la solidarietà tra gli uomini.
Seguono le versioni orchestrali di due brani protagonisti rispettivamente delle edizioni del 1982 e del 1996 del Festival di Sanremo: Storie di tutti i giorni e Strano il mio destino. Con Storie di tutti – composto da Fabrizio su testo scritto da Riccardo Fogli e Guido Morra – Riccardo Fogli vinse la XXXII edizione del Festival. Il singolo si rivelò da subito un grande successo. Il testo racconta l’esistenza delle persone comuni, e quanto il tempo scorra veloce, senza grandi tragedie e senza grandi successi. La melodia efficace è accompagnata da un ritmo sostenuto, che esprime una lotta quotidiana più che non la resa alla malinconia. Strano il mio destino è stato presentato per la prima volta al Festival di Sanremo, qualche anno dopo, nel 1996. Con questa canzone, Giorgia, anche autrice del testo, si classificò terza. Il testo parla di una donna che, superando il tempo e le distanze, trova la sua forza grazie all’amore.
Alla luce del sole, qui eseguita nella versione per mezzosoprano e orchestra, è una canzone scritta da Fabrizio con Guido Morra nel 2001, per Josh Groban. La canzone è la prima traccia dell’album di debutto del cantautore e attore americano, e racconta della speranza che nasce grazie all’amore, che cresce nonostante le difficoltà della vita.
Segue la versione orchestrale di Sarà quel che sarà, interpretato da Tiziana Rivale al Festival di Sanremo del 1983, dove si classificò al primo posto. Il grande successo fu inaspettato, la cantautrice aveva infatti pubblicato il suo primo album solo due anni prima. Le parole, di Roberto Ferri, parlano di un amore che non vuole guardare al futuro, quanto invece godere del presente. La canzone è una ballad romantica, con sonorità pop tipiche della musica anni ’80.
Anche Schiavo d’amore, qui eseguita nella versione per orchestra, è stato un grande successo all’Ariston, nell’edizione del 2007 del Festival. Il brano, su testo di Guido Morra, venne interpretato da Piero Mazzocchetti, che si aggiudicò il terzo posto. Le sonorità pop si uniscono qui al timbro importante del cantante, che tende quasi allo stile belcantistico (Schiavo d’amore è stata pubblicata nel marzo 2007 nell’omonimo album dove sono presenti sei rivisitazioni pop di arie operistiche quali «Addio fiorito asil» e «Una furtiva lagrima»).
Acquarello è la prima traccia dell’omonimo album del cantante e compositore brasiliano Toquinho, ed è stata composta da Fabrizio su testo di Guido Morra e Vinícius de Moraes. (Fabrizio è stato anche produttore dell’album). Il ritmo e le parole dipingono un’atmosfera leggera, quasi fanciullesca, carica di ottimismo e speranza, Acquarello viene eseguita nella versione orchestrale.
Grande successo di Al Bano, È la mia vita è una canzone del 1996 su testo di Pino Marino. Con È la mia vita il cantautore si classificò settimo a Sanremo. Il brano è carico di lirismo, esaltato anche dall’interpretazione intensa di Al Bano. Le dinamiche della linea vocale lo rendono particolarmente adatto all’adattamento alla versione per tenore e orchestra.
Almeno tu nell’universo è stato uno dei più grandi successi di Mia Martini, che lo presentò al Festival di Sanremo nell’89 vincendo il Premio della Critica. Su testo di Bruno Lauzi, Almeno tu nell’universo si è presto affermata come caposaldo della canzone italiana, venendo anche reinterpretata da alcune tra le voci più interessanti del panorama contemporaneo; viene qui eseguita nella versione per orchestra.
Infine, I migliori anni della nostra vita, composta da Fabrizio su testo di Guido Morra. L’ispirazione nacque proprio all’autore del testo dalla visione del film The Best Years of Our Lives di William Wyler. Il brano, affidato a Renato Zero, è presto diventato uno dei più attesi ai suoi concerti, dove è stato spesso eseguito in chiusura; viene eseguito nella versione per orchestra.