Opera lirica in un prologo e due atti di
Maurizio Fabrizio
su libretto di Guido Morra
Commissione della Fondazione Teatro Carlo Felice
in occasione del 60° anniversario della morte di Édith Piaf (1915–1963)
Prima rappresentazione assoluta
Personaggi e interpreti:
Édith Piaf
Salome Jicia
Marcel Cerdan
Francesco Pio Galasso
Jake LaMotta
Claudio Sgura
Clifford Fischer
Blagoj Nacoski
Franckie Corbo
Giovanni Battista Parodi
Marie Hannequin
Alena Sautier
Marinette Cerdan
Valentina Coletti
Joe Longman
Manuel Pierattelli
Harry Burton
Marco Camastra
Maestro concertatore
e direttore d’orchestra
Donato Renzetti
Allestimento scenico a cura degli studenti dell’Accademia Ligustica di Belle Arti
Zoe Amato, Cecilia Danesi, Sara Guzzardi, Gaia Macassaro, Beatrice Napoli, Ilaria Romano, Natalia Sacco, Olimpia Cecilia Tonini
Proiezioni video Silvia Peschiera, Carola Rabaglio
Con il contributo della Direzioni Allestimenti Scenici del Teatro Carlo Felice
Coordinamento artistico dei docenti
Regia
Elisabetta Courir
Allestimento scenico e Costumi
Francesca Marsella
Luci
Luciano Novelli
Montaggio video
Angelo Boriolo
Il costume di Édith nel finale del secondo atto è firmato da Leo Fabrizio.
Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova
in collaborazione con l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova
Orchestra, coro e tecnici dell’Opera Carlo Felice
Maestro del coro Claudio Marino Moretti
Direttore allestimenti scenici
Luciano Novelli
Direttore musicale di palcoscenico
Simone Ori
Maestri di sala
Sirio Restani, Antonella Poli
Maestri di palcoscenico
Andrea Gastaldo, Anna Maria Pascarella
altro Maestro del Coro
Patrizia Priarone
Maestro alle luci
Umberto Musso
Maestro ai sopratitoli
Simone Giusto
Responsabile archivio musicale
Simone Brizio
Direttore di scena
Alessandro Pastorino
Vice Direttore di scena
Sumireko Inui
Orchestrazione
Giovanni Panella
Responsabile movimentazione consolle
Andrea Musenich
Caporeparto macchinisti
Gianni Cois
Caporeparto elettricisti
Marco Gerli
Caporeparto attrezzisti
Tiziano Baradel
Caporeparto audio/video
Walter Ivaldi
Caporeparto sartoria, calzoleria, trucco e parrucche
Elena Pirino
Coordinatore trucco e parrucco
Raul Ivaldi
Scene, costumi e attrezzeria
Fondazione Teatro Carlo Felice
Calzature
Epoca
Parrucche
Mario Audello
Sopratitoli a cura di
Enrica Apparuti
L’opera in breve
di Ludovica Gelpi
L’opera in un prologo e due atti Édith nasce nel 2023, commissionata dalla Fondazione Teatro Carlo Felice a Maurizio Fabrizio per celebrare la cantautrice francese Édith Piaf nel 60° anniversario della sua scomparsa. Édith Piaf è stata una delle più grandi cantautrici francesi; nata nel 1915 a Parigi si è fatta strada attraverso una vita travagliata, affermandosi non solo per il suo grande talento musicale, ma anche per la personalità istrionica, estroversa e risoluta. Nel corso della sua carriera ha stretto legami con alcuni tra i più influenti artisti del suo tempo, diventando un punto di riferimento dell’ambiente culturale francese. Tra i suoi successi, alcuni dei brani che hanno fatto la storia della canzone, come La Vie en rose del 1945 e Non, je ne regrette rien, del 1950. È proprio il mondo della canzone a legare Édith al compositore Maurizio Fabrizio, che dagli anni ’70 ne è a propria volta protagonista nel panorama italiano – i suoi brani sono stati interpretati da alcuni tra i più celebri artisti, tra i quali Mia Martini, Ornella Vanoni, Miguel Bosè, Renato Zero, e molti altri ancora. Diverse le collaborazioni con il paroliere Guido Morra, che in questa occasione è autore del libretto.
Édith è incentrata sulla storia d’amore tra la cantautrice e il pugile Marcel Cerdan tra il 1948 e il 1949. In quegli anni entrambi si trovavano all’apice del successo: Édith aveva raggiunto la fama internazionale, il pugile vinceva il titolo di campione del mondo dei pesi medi. Fu così che, sempre in viaggio tra Parigi e New York i due si conobbero e iniziarono la loro relazione clandestina – Cerdan era infatti sposato.
Il prologo vede Édith e Marie, sua assistente personale, intente in una conversazione: Édith racconta la propria storia, dalle umili origini ai progressi nel difficile mondo dell’arte. Proprio allora riceve dei fiori da Marcel, conosciuto la sera prima: è l’inizio di un nuovo amore. Il primo atto inizia durante un match decisivo: a Jersey City Cerdan affronta Tony Zale per il titolo mondiale. Sin dal principio emerge il tema conduttore dell’azione: la lotta. La lotta avviene naturalmente sul ring, ma il pugilato è in questo caso anche un simbolo della lotta interiore di Marcel – anch’egli come Édith partito dal basso – nonché della lotta contro la corruzione, rappresentata dal mafioso Frankie Corbo, con il quale Cerdan si scontra in seguito. Anche Édith lotta in un ambiente ostile, la sua è una battaglia per l’affermazione di sé e della propria libertà. L’atto si conclude con l’incontro dei due innamorati, che si riconoscono nei propri ideali e traggono ispirazione l’uno dalla forza dell’altra. Specularmente, il secondo atto si apre con un nuovo match, a Detroit Cerdan sfida Jake LaMotta uscendone sconfitto dopo un durissimo scontro. In questo caso i due amanti non si riuniranno nel finale: Marcel muore in un incidente aereo, mentre cerca di raggiungere Édith a New York. Ecco quindi che nel tragico epilogo la protagonista affronta un’ultima battaglia, esibendosi a poche ore dalla terribile notizia e dedicando al suo amato un’aria che parla proprio di quella lotta per la libertà che li accomunava. Sarà lei a combattere d’ora in avanti per entrambi.
Fabrizio traduce in musica il tema della lotta attraverso una scrittura dinamica che descrive i sentimenti riproducendo da una parte la forza del bene e dell’amore, rappresentata in particolare dagli archi, dall’altra le forze contrarie e le difficoltà che i protagonisti incontrano, rappresentate dagli ottoni. L’importante presenza del coro determina inoltre un altro piano, quello in cui il singolo incontra o si scontra con i “tutti”, presenti sia come sostenitori – nel match del primo atto – sia come detrattori – nel match del secondo atto. Il finale, con l’ultima aria, vede il trionfo degli ideali di forza e libertà di cui Édith è simbolo.