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Dove:
Teatro Carlo Felice

 

 

 

 

Die Zauberflöte

I Solisti dell’Accademia dell’Opera Carlo Felice diretti da Giancarlo Andretta nel Singspiel di Mozart, regia di Daniele Abbado

Singspiel in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart, libretto di Emanuel Schikaneder

Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova

Solisti dell’Accademia di alto perfezionamento e inserimento professionale dell’Opera Carlo Felice Genova diretta da Francesco Meli

Maestro concertatore e direttore
Giancarlo Andretta

Regia
Daniele Abbado

Scene
Lele Luzzati

Costumi
Santuzza Calì

Luci
Luciano Novelli

Orchestra, coro e tecnici dell’Opera Carlo Felice Genova
Maestro del coro Claudio Marino Moretti

Die Zauberflöte (Il flauto magico), composto nel 1790, è il secondo Singspiel del catalogo mozartiano dopo Il ratto dal serraglio, del 1780. La proposta di comporre questo titolo venne dal cantante e impresario viennese Emanuel Schikaneder, anche autore del libretto. Sebbene la trama fosse stata elaborata originariamente a partire dalla novella Lulu oder die Zauberflöte di Wieland, diverse e consistenti furono le modifiche fatte dal librettista, che raccolse numerose altre influenze letterarie, filosofiche e spirituali. Schikaneder si ispirò insieme a Mozart, suo confratello massone, a diversi rituali propri della Massoneria, accentuando per esempio la polarizzazione tra Bene (impersonato da Sarastro, gran Sacerdote del Regno della Saggezza) e Male (Astrifiammante, la Regina della notte). Il sottotesto di matrice massonica-orientale diventa fondamentale, tanto da rendere la vicenda un vero e proprio percorso iniziatico del protagonista Tamino verso i valori della bellezza e della sapienza. La prima rappresentazione, diretta da Mozart stesso, si tenne al Theater auf der Wieden il 30 settembre 1971, fu un grande successo che portò presto a numerose riprese. Il flauto magico riassume tutti i più significativi aspetti dell’opera del Settecento, sia sul piano stilistico sia sul piano formale. Per questo e per la cifra sperimentale e innovativa, l’opera si affermò presto come uno dei più influenti lavori mozartiani, in particolare per quanto riguarda gli sviluppi dell’opera romantica tedesca.

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