WOLFGANG AMADEUS MOZART
Divertimento in re maggiore K 136
ANTONIO VIVALDI
Le quattro stagioni op. 8
Violino solista e concertatore
Giovanni Battista Fabris
Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova
I celebri Concerti vivaldiani La primavera, L’estate, L’autunno e L’inverno sono accompagnati da quattro sonetti anonimi – si dice che lo stesso Vivaldi possa esserne stato l’autore. Nelle Quattro stagioni esiste uno speciale legame tra i versi poetici e musica, poiché la scrittura di Vivaldi si sviluppa e si struttura proprio a partire dai testi poetici per esprimerne ed evocarne immagini e affetti.
Concerto n. 1 in mi maggiore, La primavera
I. Allegro
Giunt’è la Primavera e festosetti
la Salutan gl’Augei con lieto canto,
e i fonti allo Spirar de’ Zeffiretti
con dolce mormorio Scorrono intanto
vengon’ coprendo l’aer di nero amanto
e lampi, e tuoni ad annuntiarla eletti
indi tacendo questi, gl’Augelletti
tornan di nuovo al lor canoro incanto:
II. Largo e pianissimo sempre
e quindi sul fiorito ameno prato
al caro mormorio di fronde e piante
dorme ‘l Caprar col fido can’ à lato.
III. Allegro pastorale
Di pastoral Zampogna al suon festante
danzan Ninfe e Pastor nel tetto amato
di primavera all’apparir brillante.
Concerto n. 2 in sol minore, L’estate
I. Allegro non molto
Sotto dura stagion dal sole accesa
langue l’huom, langue ‘l gregge, ed arde ‘l pino,
scioglie il cucco la voce, e tosto intesa
canta la tortorella e ‘l gardellino.
Zeffiro dolce spira, ma contesa
muove Borea improvviso al suo vicino;
e piange il Pastorel, perché sospesa
teme fiera borasca, e ‘l suo destino;
II. Adagio e piano – Presto e forte
toglie alle membra lasse il suo riposo
il timore de’ lampi, e tuoni fieri
e de mosche, e mosconi il stuol furioso:
III. Presto
ah che pur troppo i suoi timor son veri
tuona e fulmina il cielo grandinoso
tronca il capo alle spiche e a’ grani alteri.
Concerto n. 3 in fa maggiore, L’autunno
I. Allegro
Celebra il Vilanel con balli e Canti
del felice raccolto il bel piacere
e del liquor di Bacco accesi tanti
finiscono col Sonno il lor godere.
II. Adagio molto
Fa’ ch’ ogn’uno tralasci e balli e canti
l’aria che temperata dà piacere,
e la Staggion ch’invita tanti e tanti
d’un dolcissimo sonno al bel godere.
III. Allegro
I cacciator alla nov’alba à caccia
con corni, Schioppi, e cani escono fuore
fugge la belva, e Seguono la traccia;
già Sbigottita, e lassa al gran rumore
de’ Schioppi e cani, ferita minaccia
languida di fuggire, mà oppressa muore.
Concerto n. 4 in fa minore, L’inverno
I. Allegro non molto
Agghiacciato tremar tra nevi algenti
al Severo Spirar d’orrido Vento,
correr battendo i piedi ogni momento;
e pel Soverchio gel batter i denti;
II. Largo
passar al foco i dì quieti e contenti
mentre la pioggia fuor bagna ben cento
III. Allegro
caminar sopra il ghiaccio, e a passo lento
per timore di cadere bene;
gir forte Sdrucciolar, cader a terra
di nuovo ir sopra ‘l ghiaccio e correr forte
sin ch’il ghiaccio si rompe, e si disserra;
sentir uscir dalle ferrate porte
scirocco, Borea, e tutti i venti in guerra
quest’è ‘l verno, ma tal, che gioia apporte.