WOLFGANG AMADEUS MOZART
Sinfonia n. 6 in fa maggiore K. 43
FRANCESCO GALEAZZI
Ouverture La rivoluzione (prima esecuzione in tempi moderni)
trascrizione a cura di Simone Laghi
ALESSANDRO ROLLA
Sinfonia BI 533
edizione e revisione di Vanni Moretto
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Sinfonia n. 28 in do maggiore K. 200
Direttore
Simone Ori
Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova
Il ciclo di concerti Mozart l’italiano procede con un nuovo appuntamento, in programma due Sinfonie di Mozart e tre brani della tradizione settecentesca italiana.
La Sinfonia K. 43 segna un momento importante del sinfonismo mozartiano. Sebbene sia stata composta nel 1767, ovvero quando il compositore undicenne era ancora in una fase di formazione, la K. 43 è la prima sinfonia in cui Mozart adotta la struttura in quattro movimenti. Si tratta di un passaggio fondamentale, che testimonia l’influenza dello stile di Haydn e in generale della cultura musicale viennese di quegli anni. La scrittura progredisce di pari passo, facendosi più densa. Giovanni Carli Ballola identifica in questo addensamento – che si nota per esempio nello sdoppiamento della parte della viola – un riferimento allo stile napoletano barocco, nello specifico alla musica di Jommelli. Con la Sinfonia K. 43 Mozart passa dunque ad un approccio più impegnato che segnerà definitivamente lo sviluppo del suo stile.
Francesco Galeazzi visse tra il 1758 e il 1819, spostandosi tra Torino, Roma e Ascoli Piceno. Fu violinista, direttore d’orchestra, compositore e insegnante, ma viene ricordato soprattutto come teorico. Scrisse svariati trattati di teoria musicale, storia della musica, armonia e contrappunto (ma anche di scienze naturali e storia). Come compositore si dedicò quasi esclusivamente alla musica strumentale, con un’inclinazione ad associare musica e matematica, nello specifico attraverso le teorie aritmetiche della scala pitagorica. Molto probabilmente si dedicò alla musica strumentale proprio per approfondire questa sua prospettiva quasi scientifica liberamente dai vincoli che la musica vocale, e quindi la parola, impone. L’Ouverture La rivoluzione viene per la prima volta eseguita in tempi moderni, nella trascrizione a cura di Simone Laghi. Contemporaneo di Galeazzi fu il pavese Alessandro Rolla, compositore e violinista. Virtuoso di grande fama, fu maestro di Niccolò Paganini ed ebbe l’incarico di primo violino e direttore d’orchestra al Teatro alla Scala dal 1803 al 1833. Nella sua produzione di compositore si dedicò principalmente alla musica da camera e ai concerti per violino e viola. Compose due sinfonie che rispecchiano a pieno il suo stile, caratterizzato da forme classiche e una scrittura brillante e ricercata, in cui gli archi hanno un ruolo di rilievo. La Sinfonia BI 533 è qui eseguita nell’edizione di Vanni Moretto.
La Sinfonia n. 28 venne composta da Mozart nel 1776, durante un soggiorno a Vienna. Come nelle altre tre sinfonie composte nello stesso periodo, qui è evidente l’influenza di Haydn. Mozart consolida ulteriormente la struttura della sinfonia ampliando il quarto movimento in forma sonata, così da creare una struttura ancora più solida in cui l’imponente primo movimento viene bilanciato dal Finale. Anche la scrittura si fa più articolata, nella costruzione dei temi c’è maggior ricercatezza. I temi sono inoltre collegati tra loro attraverso un sistema di rimandi che dà ad ogni movimento una propria struttura tematica, e poi ripresi nei diversi movimenti per creare una coerenza d’insieme.
Ludovica Gelpi