GIOACHINO ROSSINI
Sinfonia da La Cenerentola
GIOACHINO ROSSINI
Sinfonia da Il barbiere di Siviglia
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Ouverture da Così fan tutte
GIOACHINO ROSSINI
Sinfonia da L’italiana in Algeri
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Ouverture da Don Giovanni
LUDWIG VAN BEETHOVEN
Ouverture Coriolano op. 62
LUDWIG VAN BEETHOVEN
Ouverture Egmont op. 84
Direttore
Alvise Casellati
Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova
Le ouvertures rossiniane da La Cenerentola, Il barbiere di Siviglia e L’italiana in Algeri risalgono rispettivamente al 1817, al 1816 e al 1813. I tre titoli d’opera buffa appartengono dunque all’ultimo periodo in cui Rossini si occupò di questo genere (fatta eccezione per la farsa Adina del 1818), e ne sono tra i massimi esempi. La musica di Rossini si caratterizza sempre per l’incredibile capacità del compositore di sintetizzare stili diversi, tanto sul piano musicale quanto su quello drammaturgico. Le sue ouvertures spiccano in quanto veri e propri concentrati di idee musicali che già esprimono a fondo i toni della drammaturgia che seguirà, solitamente con uno schema che comprende un’introduzione lenta e un Allegro; è questo il caso delle ouvertures realizzate per La Cenerentola, Il barbiere di Siviglia e L’italiana in Algeri, ricche di invenzione e di quella speciale ironia che rende profondo e sfaccettato il messaggio del Rossini buffo.
La celebre “Trilogia italiana” di Mozart è costituita dalle tre opere Le nozze di Figaro (1786), Don Giovanni (1787) e Così fan tutte (1790), composte su libretti di Lorenzo Da Ponte. La trilogia appartiene alla piena maturità del compositore, e rappresenta un momento altissimo della storia dell’opera buffa, sia sul piano musicale sia su quello librettistico/letterario e drammaturgico. Le ouvertures di Don Giovanni e Così fan tutte raccolgono sia il genio teatrale di Mozart sia quello sinfonico, comprovato grazie all’intensa attività nella composizione di sinfonie – delle quali in quegli stessi anni componeva alcune tra le sue più celebri e compiute. Così come nel caso di Rossini, che in questo si ispirò al lavoro del compositore salisburghese, anche in Mozart l’opera buffa è un insieme di componenti comiche e tragiche che riflette la complessità del reale, così l’introduzione sinfonica all’opera si pone l’obiettivo di trasmettere questo articolato insieme di affetti con grande varietà di tinte e stili.
L’ouverture di Coriolano – tragedia di Heinrich Joseph von Collin ispirata all’eroe romano Gaio Marcio – risale al 1807, Beethoven la compose pensandola inizialmente come intermezzo alla rappresentazione della pièce teatrale. L’ouverture non venne effettivamente eseguita durante la prima di Coriolano, ma ben presto si affermò come brano indipendente. La scrittura beethoveniana è fortemente ispirata da ideali epici ed eroici; l’intensa espressività si incentra su un momento di scontro tra la dimensione bellica di Coriolano e le figure pacifiche della madre e della moglie, con una tormentata alternanza tra temi e soluzioni ritmiche e armoniche di forte contrasto. L’ouverture Egmont fa parte delle musiche di scena che Beethoven realizzò tra il 1809 e il 1810 per l’omonima tragedia di Goethe. L’ouverture è il brano più famoso dei 10 che compongono le musiche di scena, e si articola in tre momenti che introducono i temi principali della tragedia goethiana, ovvero l’eroismo, la libertà e l’amore. Se l’incipit delinea i tratti di un oscuro oppressore, ben presto l’orchestrazione di Beethoven introduce la figura dell’eroe in un tempo Allegro che rappresenta la forza del protagonista che combatte fine a soccombere; il trionfo finale sottolinea la magnificenza degli ideali di libertà e amore anche oltre alla morte terrena.
Ludovica Gelpi