Rigoletto
Melodramma in tre atti di Giuseppe Verdi
Libretto di Francesco Maria Piave
Allestimento Fondazione Teatro Carlo Felice
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LA LOCANDINA
Il Duca di Mantova Giovanni Sala/Matteo Falcier (14, 21)
Rigoletto Amartuvshin Enkhbat/George Petean (20)/ Ivan Inverardi (14, 21)
Gilda Enkeleda Kamani/Lucrezia Drei (14, 21)
Sparafucile Riccardo Zanellato/Mariano Buccino (14, 21)
Maddalena Caterina Piva/Valeria Girardello (14, 21)
Giovanna Simona Marcello/Anna Venturi (14, 21)
Il Conte di Monterone Gianfranco Montresor
Marullo Marco Camastra
Matteo Borsa Didier Pieri
Il Conte di Ceprano Claudio Ottino
La Contessa di Ceprano Daniela Aloisi/Simona Marcello (14,21)
Usciere Filippo Balestra/Roberto Conti (14, 21)
Paggio Lucia Scilipoti/Simona Pasino (14,21)
Danzatori: Isabella Berti*, Sara Foglia*, Gabriele Fornaciari*, Francesco Gerbi, Varvara Lobanova*, Nicola Marrapodi, Erika Melli, Samuel Moretti, Ariel Aurora Ogle*, Alessia Russo*
* Allievi Russian Ballet College di Genova
Maestro concertatore e direttore Jordi Bernàcer
Regia Rolando Panerai
ripresa da Vivien Hewitt
Scene Fondazione Teatro Carlo Felice da un’idea di Rolando Panerai
Costumi Regina Schrecker
Coreografie Nicola Marrapodi
Luci Luciano Novelli
Orchestra, Coro e Tecnici del Teatro Carlo Felice
Maestro del Coro Francesco Aliberti
Direttore allestimenti scenici Luciano Novelli, Direttore musicale di palcoscenico Simone Ori, Maestri di sala Sirio Restani, Dina Pysarenko, Maestri di palcoscenico Andrea Gastaldo, Anna Maria Pascarella, altro Maestro del coro Patrizia Priarone, Maestro alle luci Stefania Zanesco, Maestro ai sopratitoli Domenico Sorrenti, Responsabile archivio musicale Simone Brizio, Direttore di scena Alessandro Pastorino, Vice Direttore di scena Giorgio Agostini, Responsabile movimentazione consolle Andrea Musenich, Caporeparto macchinisti Gianni Cois, Caporeparto elettricisti – cabina luci Giorgio Preve, Caporeparto attrezzisti Tiziano Baradel, Caporeparto audio/video Walter Ivaldi, Caporeparto sartoria, calzoleria, trucco e parrucche Elena Pirino, Coordinatore trucco Raul Ivaldi, Scene Fondazione Teatro Carlo Felice, Attrezzeria Fondazione Teatro Carlo Felice, Costumi Fondazione Teatro Carlo Felice, Soprattitoli Prescott Studio.
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L’opera rivelatrice del carisma popolare di Giuseppe Verdi, e al tempo stesso una delle sue scelte più radicali: Rigoletto è stato rappresentato per la prima volta l’11 marzo 1851 al Teatro la Fenice di Venezia, dopo aver superato il duplice esame della censura asburgica, che contestava a Verdi la scelta di metter in musica un soggetto dal dramma Le Roi s’amuse di Victor Hugo, violando il decreto del Governatore Militare di Venezia. A sua volta, il dramma originale di Hugo dovette attendere cinquant’anni per ritornare sulle scene parigine dov’era nato, nel 1832, ed era stato messo al bando per gli evidenti riferimenti alla vita privata di Francesco I. Originale e innovativa per i tempi l’opera di Verdi, acclamata sin dal debutto dal pubblico, non fu compresa subito da tutta la critica, né per il suo libretto, che condensa con grande maestria in poco più di due ore un’opera teatrale in cinque atti, mantenendone intatto il potere di suggestione, che unisce al senso dell’inevitabilità drammatica una riflessione sull’eterna attualità del destino di Rigoletto, nelle parole di Rolando Panerai: «ciascuno è vittima e, nello stesso tempo, artefice del proprio destino». La regista irlandese Vivien Hewitt ricompone per la prima volta l’impianto registico e scenografico ricevuto in eredita dall’interprete e regista toscano, che in occasione del suo ultimo allestimento a Genova nel 2017 affermava «il mio punto di riferimento è lo spartito, dove ci sono le parole del librettista e la musica di Giuseppe Verdi: più di questo non si può volere». Di quell’allestimento sono riproposti anche i sontuosi costumi senza tempo della stilista prestata al Teatro Regina Schrecker, realizzati con tessuti di recupero e interamente prodotti per l’occasione.
Conferenza illustrativa – Sabato 7 maggio 2022 ore 16.00 – Auditorium E. Montale
Incontro di studio a cura dell’Università di Genova – Mercoledì 11 maggio ore 17.30 – I foyer