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GI 21/11/2024 Ore 20:00 Biglietti non più disponibili
Dove:
Teatro Carlo Felice


Durata:

Prima parte: 35 minuti
Intervallo: 20 minuti
Seconda parte: 45 minuti
Durata complessiva: 1 ora e 40 minuti

 

 

 

 

 

Virtuosismi

Wolfram Christ alla guida dell’Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova. Musiche di Chopin e Hindemith

FRYDERYK CHOPIN
Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in fa minore op. 21

PAUL HINDEMITH
Nobilissima visione
(balletto completo 1938)

Pianoforte
Giacomo Menegardi
(vincitore Premio Venezia 2023)

Direttore
Wolfram Christ

Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova

Il Concerto n. 2 in fa minore di Fryderyk Chopin – realizzato tra il 1829 e il 1830 a Varsavia e dedicato alla contessa Delphine Potocka – è in realtà il suo primo concerto per pianoforte e orchestra, il n. 2 è infatti riferito solo alla pubblicazione avvenuta successivamente a quella del Concerto n. 1 in mi minore (composto qualche mese dopo). Ciascuno dei tre movimenti riprende formalmente il modello classico, con il primo tempo Maestoso in forma sonata, il Larghetto dal tono malinconico ed elegiaco e il brillante Allegro vivace in chiusura con un tema principale ispirato ad una mazurka popolare polacca. Questo Concerto spicca nel catalogo chopiniano non solo in quanto uno dei pochi lavori orchestrali del compositore, ma anche in quanto singolarmente espressivo del suo stile nell’unione tra un pianismo unico e inconfondibile nell’intero panorama romantico e una scrittura orchestrale particolarmente affine allo stesso. Chopin venne criticato per i suoi lavori sinfonici, all’interno dei quali la parte orchestrale era considerata puro e semplice accompagnamento, ma bisogna considerare che – benché il pianoforte fosse il suo mezzo espressivo per eccellenza – la sua scrittura orchestrale aveva una direzione precisa e misurata nell’ottica del dialogo con il pianoforte. Così l’orchestra non raggiunge sbalorditivi livelli timbrici o virtuosistici, ma amplifica e accoglie al meglio la parte solistica, come è particolarmente evidente nel Larghetto, il momento più romantico e “chopiniano” del Concerto.
Nobilissima visione nacque come leggenda danzata nel 1937, quando Paul Hindemith decise di comporre un balletto in seguito alla suggestione provata di fronte agli affreschi di Giotto nella Cappella Bardi della Basilica di Santa Croce a Firenze. Una prima versione completa del balletto venne messa in scena nel luglio del 1938 a Londra, con la direzione del compositore, mentre una versione alternativa e sintetica in forma di suite orchestrale venne eseguita al Festival Internazionale di Musica Contemporanea del Teatro La Fenice di Venezia il settembre successivo. Il balletto si ispira a San Francesco, figura centrale negli affreschi della Cappella Bardi. Viene quindi raccontata in undici episodi la vita del Santo, dalle origini al contrasto con le forze malevole rappresentate nella Marcia dai mercenari, all’incontro con i principi di Castità, Povertà e Obbedienza – rappresentati allegoricamente da tre dame –, e il matrimonio con madonna Povertà, fino alla lode al Creato, riferimento al Cantico delle Creature. La musica raccoglie influenze varie, principalmente di gusto arcaicizzante. Alla consueta raffinatezza timbrica si unisce una scrittura musicale diatonica volta a rendere protagonista l’espressione di una spiritualità serena e imperturbabile; Hindemith conferma così una ricerca incentrata sulla polifonia tonale, già affermata con Mathis der Maler pochi anni prima. Il momento più intenso, di grande magnificenza, si raggiunge nell’ultimo episodio, Incipiunt laudes creaturarum, che sancisce la vittoria dei principi di fede e la grandiosità dell’operato del Santo. Il balletto venne composto in stretta collaborazione con il ballerino e coreografo Léonide Massine, che avendo avuto modo di condividere l’emozione di Hindemith di fronte agli affreschi volle ricreare anche nella coreografia una gestualità affine all’arte figurativa medievale.

Ludovica Gelpi

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