CLAUDE DEBUSSY
Liriche di Paul Bourget su musiche di Claude Debussy
Ariettes oubliées
Paul Verlaine su musiche di Claude Debussy
Fêtes Galantes
Paul Verlaine su musiche di Claude Debussy
Nuit d’etoiles
Théodore de Banville su musica di Claude Debussy
Fleurs des blés
Andrė Girod su musica di Claude Debussy
Claire de lune (prima versione)
Paul Verlaine su musica di Claude Debussy
Trois poèmes
Stéphane Mallarmé su musiche di Claude Debussy
Apparition
Stéphane Mallarmé su musica di Claude Debussy
Soprano
Silvia Frigato
Pianoforte
Claudio Marino Moretti
Poèmes français: Claude Debussy è il primo di quattro appuntamenti dedicati alla musica vocale da camera del Novecento. Il programma è interamente dedicato a Debussy, uno dei compositori più emblematici della Belle Èpoque, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. L’esperienza artistica di Debussy è indissolubilmente legata alla Parigi di quegli anni, vera e propria capitale culturale europea, centro artistico di riferimento senza pari. Uno dei tratti più caratteristici del pensiero musicale di Debussy è proprio la curiosità per il diverso, sia in musica – dalle forme e generi del Barocco europeo al Gamelan giavanese – sia nell’arte in senso lato, e il continuo rapporto con gli artisti, musicisti e scrittori che frequentavano gli stessi ambienti parigini fu per lui di vitale importanza. Il suo pensiero musicale si è formato in quel contesto, e la sua unicità risiede proprio nelle moltissime influenze di cui si è nutrito, sempre votato ad assorbire nella musica il contenuto dei linguaggi pittorici e letterari. Non a caso, spesso vengono attribuiti alla scrittura di Debussy aggettivi come ‘impressionista’ o ‘simbolista’, nati in ambiti artistici non musicali, ma al contempo adatti a delineare delle influenze di grande importanza, che il compositore ha saputo tradurre in musica.
Il catalogo per voce e pianoforte di Debussy è particolarmente vasto, a suggerire che l’unione tra suggestione poetica e suggestione musicale gli fosse di particolare ispirazione. Da una parte la voce, che si fa veicolo in musica della parola, dall’altra il pianoforte, strumento particolarmente affine all’espressione del compositore. Poèmes français esplora lo speciale rapporto tra Debussy e alcuni dei poeti francesi più famosi e apprezzati a lui coevi, tra cui Paul Bourget, Paul Verlaine, Théodore de Banville, Andrė Girod e Stéphane Mallarmé. Sebbene le sfaccettature della loro arte fossero numerose, Debussy condivideva con tutti loro uno sguardo affine che, attraverso l’osservazione della natura, si traduce in una ricerca volta a cogliere e ritrarre immagini nell’immediato senza vincoli armonici o formali, attraverso il filtro di un’arte in una certa misura sempre sensoriale.
«La musica è una matematica misteriosa i cui elementi partecipano dell’Infinito. È responsabile del movimento delle acque, del gioco di curve descritte da mutevoli brezze; nulla è più musicale di un tramonto! Per chi sa guardarlo con emozione, è la miglior lezione di sviluppo scritta in quel libro non troppo frequentato dai musicisti che è la Natura… Guardano sui libri, attraverso i maestri, sollevando devotamente quella vecchia polvere sonora; va bene, d’accordo, ma l’arte potrebbe essere più lontano!»
Claude Debussy
Ludovica Gelpi