OSVALDO PALLI
Meditazione
EDVARD GRIEG
Holberg Suite op. 40
PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ
Serenata op. 48
Direttore
Davide Massiglia
Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova
Osvaldo Palli (1921 – 2014) è stato violinista – primo violino dell’Opera Carlo Felice tra gli anni ’70 e ’80 – e compositore. Meditazione è un brano per orchestra d’archi composto nel 1997, un movimento unico, Larghetto, il cui carattere ben si identifica con il titolo. L’elemento della riflessione, dal tono assai malinconico e nostalgico, si ritrova nella ripetizione ossessiva – quasi un lamento – delle quartine dapprima affidate ai violini e poi alle viole. La stessa durata del brano, di circa tre minuti, rimanda alla dimensione di una suggestione sfuggente, che dopo essere stata illuminata da un brevissimo momento di speranza (con una modulazione dalla tonalità di impianto, La minore, a La maggiore) torna alla dinamica ossessiva e malinconica iniziale e quindi svanisce.
Come ben noto, Edvard Grieg si dedicò principalmente alla composizione per pianoforte, suo strumento eletto. Anche la Holberg Suite del 1884 nasce come brano per pianoforte, ed è stata solo in seguito trascritta dal compositore per orchestra d’archi. Il titolo rimanda allo scrittore Ludvig Holberg (1684 – 1754), che ebbe una straordinaria influenza sulla storia del teatro soprattutto nel Nordeuropa. Grieg realizza il suo omaggio ispirandosi allo stile barocco, ovvero quello che in forma letteraria era proprio del drammaturgo norvegese. Ecco dunque motivata la scelta della Suite, con un preludio iniziale e quattro delle danze consacrate dalla tradizione settecentesca: una sarabanda, una gavotta, un’aria e un rigaudon. L’aria, in particolare, riprende il carattere danzante generale ma in una direzione più contemplativa, che rimanda allo stile bachiano.
Quasi coetanea della Holberg Suite, la Serenata op. 48 fu composta nel 1880, risale quindi ad un periodo difficile nella vita privata di Čaikovskij. La Serenata, dedicata all’amico violoncellista e compositore Kostantin Karlovic Albrecht, venne eseguita per la prima volta nel 1881 a San Pietroburgo. In questo momento di significativo turbamento emotivo, il compositore sembra orientarsi verso una ricerca di equilibrio quantomeno nella dimensione creativa, componendo quindi secondo principi quasi accademici e di grande rigore stilistico. Ciò è evidente in primo luogo nella scelta del genere serenata, che nasce classicamente proprio come composizione di carattere leggero e abbastanza disimpegnato, e destinata a contesti esecutivi quali ritrovi all’aria aperta e circostanze festose. La Serenata op. 48 si ispira allo stile di Mozart, che riprende nella scrittura orchestrale, e si articola in quattro movimenti. Oltre alla ben delineata struttura armonica interna, Čaikovskij intesse un sistema di rimandi tra temi soprattutto fra l’iniziale Pezzo in forma di Sonatina e il Finale, a dare un senso circolare alla composizione. Non manca la voce propria del compositore russo, che si percepisce in particolare nel terzo movimento, Elegia, con melodie dalla vena malinconica, e nella spiccata predisposizione per la danza, che emerge a pieno nel Valzer del secondo movimento.
Ludovica Gelpi