Libretto rielaborato da Felice Romani
Prima esecuzione in tempi moderni
Nuovo Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice
Versione Genova 1828
LA LOCANDINA
Bianca Salome Jicia/Francesca Tiburzi (20 novembre)
Fernando Giorgio Misseri/David Ferri Durà (20 novembre)
Filippo Nicola Ulivieri/Simon Lim (20 novembre)
Carlo Alessio Cacciamani/Francesco Leone (20 novembre)
Clemente Giovanni Battista Parodi
Viscardo Elena Belfiore
Eloisa Carlotta Vichi
Uggero Antonio Mannarino/Renato Parachinetto (20)
Maestro concertatore e direttore
Donato Renzetti
Regia, scene e costumi
Hugo de Ana
Luci
Valerio Alfieri
Assistente alla regia Filippo Tonon, Assistente alle scene Nathalie Deana, Assistente ai costumi Cristina Aceti
Orchestra, Coro e Tecnici del Teatro Carlo Felice
Maestro del Coro Francesco Aliberti
Mimi: Andrea Baldassarri, Simone Campisi, Sabrina Cerrona, Luca De Rinaldo, Dario Greco, Ivano La Rosa, Alessandro Percuoco, Martin L. Ruis, Martina Serra, Savino Somma, Stefania Ventura, Marianna Zanaglio, Elidon Zamblaku.
L’Allegro iniziale della Sinfonia è stata orchestrato da Domenico De Meo, il Maestoso è stato orchestrato da Paolo Furlani.
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Una storia d’amore filiale è al centro dell’opera che valse a Vincenzo Bellini il primo riconoscimento da parte del mondo musicale dell’intera penisola, dalla Napoli borbonica di Ferdinando I al suo debutto nel 1826 a Milano, che all’indomani della prima richiese a Bellini una nuova opera, Il Pirata. Bianca e Fernando, melodramma serio in due atti di Vincenzo Bellini ritorna al Teatro Carlo Felice di Genova in prima esecuzione moderna nella versione che, il 7 aprile 1828, con il compositore stesso sul podio inaugurò solennemente il Teatro Carlo Felice, come ricorda una cronaca del tempo «alla presenza de’ Reali Sabaudi, tra il giubilo e l’ammirazione de’ cittadini e de’ molti forestieri tratti a Genova da così splendida festa».
Per celebrare quest’apertura fu concepito un cartellone denso di primizie, tutte affidate all’estro drammaturgico del genovese Felice Romani, massimo librettista di quei tempi: il 12 maggio debuttò Alina regina di Golconda di Gaetano Donizetti e il 21 giugno fu la volta di Francesco Morlacchi con un titolo fortemente identitario, Cristoforo Colombo. A differenza di quest’ultime due partiture, pervenute ai nostri giorni, la musica di Bianca e Fernando è stata per un secolo oggetto di ipotesi e ricostruzioni sostanzialmente basate sulla prima versione dell’opera (Bianca e Gernando, su libretto di Domenico Gilardoni), andata in scena al Teatro San Carlo di Napoli il 30 maggio 1826. Quando Bellini fu invitato a Genova decise di riprenderla e, sui versi stavolta di Romani, intervenuto radicalmente anche sulla trama, la portò a miglior forma riscrivendo ampi tratti, poi fatalmente dispersi.
Grazie a un capillare lavoro di ricerca promosso dalla Fondazione Teatro Carlo Felice nell’ambito del progetto Civiltà musicale genovese e ligure e realizzato con il coordinamento musicologico dalla specialista Graziella Seminara (Università di Catania, Fondazione Bellini), questi materiali sono adesso tornati alla luce in biblioteche italiane e straniere e renderanno a tutti gli effetti la messa in scena di Bianca e Fernando che aprirà il cartellone operistico con una prima esecuzione moderna. La messa in scena dell’opera sarà affiancata dall’allestimento nel Foyer di una mostra documentaria con alcuni degli originali ritrovati (12-28 novembre), dedicata a quest’opera e al Teatro che con essa aprì i battenti, a cura di Francesco Zimei.
Scoprite sul sito tutte le iniziative intorno a Bianca e Fernando